Dimitri/Canessa, Theaterwerkstatt
regia Elisa Canessa | con Federico Dimitri e Andrea Noce Noseda | disegno luci Marco Oliani | musiche originali Morten Qvenild | spettacolo tratto dal romanzo di Fabio Stassi Mastro Geppetto – Sellerio
Geppetto è l’ultimo tra gli ultimi. E’ un San Giuseppe ancora più derelitto e umile… Più storto e più solo. Lo zimbello del paese. Eppure non si ferma davanti a niente: è portatore di quella incredibile capacità di sognare e di amare che lo fa andare avanti nonostante tutto e tutti. Il figlio, se lo partorisce da solo! E’ scintilla vitale. Fruscio d’ali nella caverna della sua mente. lo rincorre senza capire che è un sogno, un desiderio, un fantasma del cuore. Geppetto disubbidisce a tutto: alla solitudine, alla miseria, all’afasia, all’oblio e persino alla morte, entrando a far parte a pieno titolo alla stirpe dei personaggi irriducibili, quali Ulisse o Don Chisciotte.
E se questa è una favola rovesciata, il rovesciamento è fare di Geppetto Pinocchio. Allora queste sono Le avventure di Geppetto, un povero diavolo come i tanti poveri diavoli, che solo nell’arte possono trovare casa. Nel luogo delle ombre fatte sostanza.
Ma la a sostanza di Geppetto è il clown… Grande addomesticatore di grilli, amico personale di
sua eccellenza la Fata Turchina, pare che per anni abbia vissuto nel ventre di un pescecane! Crede che una marionetta di legno sia il suo figliolo; l’ha registrato pure all’Anagrafe! Lo cerca ovunque e mai lo trova! Signore e signori, il più grande clown del mondo: Geppetto!”.
Nel circo, monumento all’assurdo e mattatoio degli uomini, Geppetto mette in scena l’involontaria comicità di tutti i poveracci della terra. Ci fa ridere e ci fa piangere. Cade e si rialza. Cade, e si rialza. Mille e mille volte. Geppetto muore? Forse Geppetto muore… Ma la poesia, no.